Primo articolo sulla continuità tra nido e scuola dell’infanzia passando per lo sviluppo delle autonomie, con ascolto e pazienza.
Nel percorso educativo dei bambini/e, il passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia rappresenta un momento cruciale che richiede attenzione e cura particolare. La continuità tra le strutture, la condivisione di informazioni tra le tre realtà che ruotano intorno ai diretti interessati, cioè la famiglia, il nido e la scuola infanzia, è fondamentale per favorire lo sviluppo armonioso dei piccoli/e e per garantire loro una transizione positiva carica di curiosità e serenità.
Il nido prepara alla scuola dell’infanzia seguendo le tappe dello sviluppo evolutivo dei bambini/e, senza precorrere i tempi, accompagnando con pazienza e professionalità il delicato passaggio tra istituti diversi. Recenti stories pubblicate sul profilo @mammeanudo, che mi ha appena segnalato la mia “figliastra” (sì, diventerò… “nonn-astra”?), ora in attesa del suo pargolo, mi hanno stimolato una riflessione…
Leggo che alcune scuole infanzia non prendono bambini/e ancora da “spannolinare” e alcuni nidi chiamino i genitori a cambiare i propri figli quando si sporcano durante l’orario di frequenza. Non entro nel merito, ma farò una personale ricerca… in ogni caso il tema dell’adeguatezza o meno al passaggio tra nido e scuola dell’infanzia è un argomento delicato che trattiamo ogni anno attraverso l’attuazione di progetti condivisi tra la nostra equipe e i genitori e le scuole infanzia.
Forse allora è meglio scriverne qualcosa.
Uno degli elementi centrali del passaggio nido-scuola infanzia riguarda l’autonomia, ovvero l’adeguatezza ad inserirsi in un ambiente nuovo, con “misure” e richieste diverse a cui rapportarsi. Prima autonomia fra tutte è il controllo sfinterico, l’uso del bagno in modo autonomo, ma non solo; c’è anche il vestirsi e svestirsi da soli/e, mangiare e stare a tavola con indipendenza, dormire e relazionarsi con tutti/e serenamente nelle diverse routine della giornata… Insomma, ai bambini/e si domanda di essere “personcine” sicure di sé, mica richieste da poco!
Nel contesto del nido, è di fondamentale importanza che le educatrici siano sensibili e attente alle esigenze specifiche di ogni bambino/a, ascoltandone i bisogni e rispettando le tappe del loro sviluppo. Questo approccio permette ai bambini di sviluppare un senso di sicurezza e fiducia nel proprio ambiente, nonché di acquisire progressivamente una maggiore autonomia.
Cosa non fare
La prima autonomia che prenderò in considerazione riguarda come procedere per togliere il pannolino e cosa vuol dire in questo caso ascolto dei bisogni quando l’obiettivo è il tenersi puliti.
Significa:
- non forzare i tempi se non sono maturi. Quando si è pronti non si deve insistere, basta provare e in pochi giorni si raggiunge l’autonomia
- tener separate le esigenze dei bambini/e e quelle della scuola ovvero non anticipare per le necessità della struttura che accoglierà a settembre
- non confondere l’età anagrafica con le reali capacità dei bambini/e. A volte si è pronti dal punto di vista fisiologico ma non a sufficienza da quello emotivo/relazionale.
- niente paure da calendario. Iniziare troppi mesi prima per prendersi per tempo non è rispetto dei tempi dei bambini/e, ma del proprio scadenziario personale
- non farsi prendere dall’ansia da prestazione. Ognuno ha i suoi tempi e dobbiamo davvero imparare ad accettarlo.
Cosa fare
A 3 anni si è pronti, bisogna solo avere pazienza e procedere a piccoli passi.
Tanti suggerimenti, ma poi…. cosa fare?
- osserva i segnali fisiologici e descrivili al bambino/a (es: “Il pannolino è ancora asciutto, vuoi provare a sederti sul WC? oppure “Vedo che saltelli, forse stai trattenendo la pipì, corriamo in bagno?”)
- stabilisci una routine, con momenti fissi ad esempio prima di ogni pranzo, merenda, cena, ma comunque senza forzare… leggi il prossimo punto
- proponi senza insistere, una volta è sufficiente. Se dice no, prova in un altro momento (ovvero ascolta la risposta data).
- i fallimenti fanno parte del percorso! Preparati ad accoglierli col sorriso
- tieni in bagno dei libri o dei giocattoli che possano piacere ad entrambi nel caso si debba aspettare un po’
- fidati delle educatrici, ogni anno preparano il passaggio di tanti bambini/e, sapranno consigliarti
Noi al nido organizziamo una riunione, quindi partecipare ti sarà utile.
In conclusione, la continuità tra nido e scuola dell’infanzia non solo favorisce lo sviluppo dell’autonomia dei bambini/e, ma anche il loro benessere emotivo e sociale. Investire nell’ascolto dei bisogni e delle tappe di sviluppo dei bambini durante il periodo di frequenza al nido costituisce un solido fondamento per il successo del passaggio futuro nella scuola dell’infanzia e oltre. Ma bisogna davvero saper ascoltare, aspettare che i tempi siano maturi!
Vogliamo sul serio affrettare le tappe di questo delicato percorso, andare veloci e vivere con ansia un periodo che potrebbe essere invece una palestra per allenarci all’ascolto?
Sono sicura che se siete arrivati/e a leggere fino qui almeno in parte vi state mettendo in ascolto del vostro bambino/a.
Non anticipare i tempi significa rispettare i bisogni nel loro insieme, collaborazione tra educatori, genitori e altri professionisti coinvolti nel percorso educativo dei bambini/e, vedere l’individuo nella sua complessità, ovviamente non solo se è senza pannolino. Prossimamente prenderemo in esame altre autonomie richieste per il passaggio alla scuola infanzia.